Letture di ottobre 2021

Buongiorno a tutt*!

Siamo giunti alla fine del mese e questo vuol dire solo una cosa: è arrivato il momento di un bel recap delle letture effettuate.

Per qualche motivo, stando alle statistiche degli anni passati, ottobre risulta essere il mese in cui leggo di più in assoluto. Quest’anno non è andata così ma pazienza.

Ad ottobre ho letto sei libri e qualche fumetto. Soprattutto serie, per quanto riguarda questi ultimi.

Di due dei libri che ho letto ho già parlato sul blog nei giorni scorsi: si tratta di “Turno di notte” di Giacomo Poretti, un memoir tragicomico romanticizzato ad opera di una delle facce più popolari della comicità italiana. La storia parla di Sandrino, un infermiere che durante il turno di notte oltre a sclerare con i pazienti fa riflessioni sulla sua vita e parla a cuore aperto con Dio. Un libro che mi è piaciuto e che ho divorato ma che tuttavia non è riuscito ad entusiasmarmi come mi sarei aspettato. Trovate la recensione completa qui.

Il secondo romanzo che ho letto è “CEO: Complicata. Egocentrica. Ossessiva” di Frainwonderland, una perlina del trash che ho recuperato grazie al servizio Amazon Prime Reading dove si parla di una ragazza ultramiliardaria viziata cui il padre lascia di punto in bianco la direzione della sua azienda che si occupa della formazione di soldati. Il grosso cruccio della nostra protagonista durante la storia sarà quello di venire a patti con la sua relazione con l’Analyst Programmer dell’azienda e chissenefrega della gestione di una “multinazionale” (con 5000 dipendenti, 2000 in meno della Piaggio), l’importante sono gli addominali dell’assistente! Vi lascio il mio sclero in merito qui.

Sempre su Prime Reading ho trovato un libro quasi volevo leggere ma all’idea di spenderci dei soldi storcevo un po’ il naso. Si tratta del libro dello YouTuber Marco Ferrara (altrimenti noto come Seoul Mafia) intitolato: Tutta colpa del K-POP: Diario Pannocchioso di un Italiano in Corea. Una lettura velocissima, abbastanza leggera e divertente che però a me è risultata tale perché ero nel target (per una volta). Diciamo che il libro soffre del problema di adattamento di registro linguistico al mezzo: libro e video YouTube sono due mezzi diversi e ciò che è efficace in uno potrebbe non esserlo in un altro.

Ho letto anche due libri che fanno parte di una categoria che ogni tanto acquisto ma di cui non ho mai parlato in questo blog (almeno credo): i manuali.

In una libreria a Ravenna ho trovato questo libro intitolato “Scuola di cucito” di Gina Cristianini edito da Demetra. Come sapete, ultimamente mi sto dilettando a progettare e cucire un costume di Myotismon per dicembre e, dato che sto avendo non pochi problemi a progettare e cucire il tutto, ho acquistato questo titolo sperando di trovare qualche spunto. Certo, per nove euro non è che mi aspettassi chissà cosa ma devo dire che si tratta di un manuale proprio minimalista. Ti può essere utile se già con ago e filo te la cavi ed hai bisogno di una specie di quaderno degli appunti per dare un’occhiata veloce. Ergo, il volume dà qualche nozione qua e là ma non è esaustivo. Però le cinture sono descritte abbastanza bene…

Rimanendo sul tema “manuali di cucito” in questo mese ho studiato un po’ anche dal libro “Manuale di sartoria artigianale moda maschile: Il capospalla su misura italiano” di Santo Zumbino. Libro con diverse nozioni interessanti ma rimane comunque più un supporto che una base di partenza. Se si conosce già qualche tecnica allora è possibile utilizzare questo libro come quaderno degli appunti mentre chi non ha esperienza può utilizzarlo come lettura preparatoria ad un corso.

Grazie ad Amazon Prime Reading (è stato il suo mese questo) ho letto per la prima volta nella mia vita “Alice nel Paese delle Meraviglie” di Lewis Carroll. Non ci ho capito molto ma sono rimasto rapito dalla storia ed è un sentimento molto strano: non avevo idea di cosa stesse succedendo o di quali insegnamenti l’autore stesse cercando di impartire eppure non riuscivo a staccare gli occhi dal libro perché troppo curioso di procedere. Non so bene come classificare questa lettura. Si tratta secondo me di un libro da provare perché è in grado di farti vivere un’esperienza quasi concreta.

Illustrazione di Alice con il Cappellaio matto, la lepre di marzo e il ghiro

Passando ai fumetti, come dicevo ne ho letti otto in totale: qualcuna di queste è stata una rilettura, come il volume “Profondo Nero” di Dylan Dog in una veste molto più seriosa (in copertina rigida, nero come i miei toast ieri sera) ed anche ingombrante, dato che non ci sta nella libreria. Si tratta di una storia in cui ha collaborato nientemeno che Dario Argento con le illustrazioni di Corrado Roi che non delude mai. A dirla tutta, se non fosse stato per le illustrazioni dark e dannatamente dettagliate, ammetto che la trama è piuttosto prevedibile e non ha molto mordente. Si tratta della storia di una ragazza ricca che si innamora della sua whipping girl, figlia della domestica di cui Dylan si ritrova ad accogliere la richiesta d’aiuto nonostante in una dimensione onirica.

Altra rilettura è stata quella del primo volume di “Shimanami Tasogare” di Yuhiki Kamatani, in Italia tradotto come “Oltre le onde” una delle mie serie manga preferite che ho deciso di rileggere per scriverci una recensione estensiva sopra. Sono contento perché più lo rileggo più ci trovo dei dettagli che mi ero perso o che avevo dimenticato.

Rimanendo in abito manga, ma parlando di robetta più leggera, questo mese ho recuperato il settimo volume de “La via del grembiule” di Kosuke Ono. Avevo parlato della serie ai suoi albori in un articolo. Nonostante il tema sia sempre lo stesso con situazioni leggermente differenti ogni volta che esce un nuovo numero è un piacere leggerlo. Per me questa serie sta diventando come le vignette su “la Settimana Enigmistica”: brevi, simpatiche e non pretenziose. Tra l’altro in questo numero ho notato una sorta di velatura più drammatica del solito, limitata a qualche vignetta, ma c’era.

Anche il lato fumettistico non è rimasto immune a Prime Reading in quanto ho trovato i primi cinque volumi di “Riverdale” di Roberto Aguille-Sacasa belli e pronti alla lettura. Non ho mai visto il telefilm, so che ha un certo seguito ma che allo stesso tempo diversi hanno criticato, perciò si colloca un po’ nel mezzo.

Cover del primo numero di Riverdale

Da ciò che avevo visto e sentito, questa storia doveva essere una specie di thriller scolastico dove i protagonisti sono tutti più o meno dei cliché (Betty – la ragazza della porta accanto; Archie – L’atleta; Jughead – Quello strano mezzo emo e così via). Mi aspettavo quindi qualcosa di piuttosto oscuro ed enigmatico e nel primo volume sembra così: c’è il cadavere di un ragazzo che frequenta il liceo in fondo al fiume, il buco che ha in testa fa presagire che gli hanno sparato. Saranno coinvolti i compagni di squadra? Oppure a qualcuno di Riverdale faceva comodo che il rampollo della città finisse come cibo per pesci?

Oltre alla vicenda del ragazzo morto in acqua ci vengono mostrati anche riti di iniziazione pericolosi per entrare nelle cheerleaders e nella squadra di football, viene inoltre accennata tra le righe l’uscita di testa di un altro personaggio legato ad uno dei principali… Insomma, nel primo volume si crea una certa atmosfera di pesantezza e mistero che ti invogliano a proseguire.

Dal secondo volume in poi si passa a raccontare storie a sé stanti ambientate al liceo. Intendo vere e proprie banali storie scolastiche: c’è il piacione che vuole uscire con la strafiga ribelle che gli dice di no a manetta finché non scopre che suo padre è una testa di cazzo, c’è la stronza capo delle cheerleader che chiede al giornalino della scuola di scoprire se suo padre mette le corna alla mamma, un’altra storia in cui uno studente gay fa letteralmente carte false per entrare in un gay club ed annoiarsi a morte per poi incontrare quello che sembra il ragazzo della sua vita nei corridoi fino all’immancabile volume con quattro ragazzi in punizione stile Breakfast Club in cui il docente responsabile deve scoprire chi ha iniziato una battaglia col cibo nel refettorio. Ora, scusatemi tutti ma che fine hanno fatto le sparizioni e i cadaveri sommersi dell’inizio? La lettura non mi ha soddisfatto, ma credo sia perché non ho beccato i volumi originali. Da quanto ho capito, questi dovrebbero essere degli spin-off che ricalcano la serie TV. Ammazza, se è strutturata così te credo che l’hanno stroncata!

Come saprete, in barba alla pila di libri e fumetti da leggere, mi sono riletto i quattro volumi di “Doubt” di Tonogai giusto per scrivere qualcosa per Halloween. Mi sono poi ricordato del perché lo avessi odiato così tanto. Un volume finale di merda. Preso poi dall’onda, ho deciso di rileggere anche “Judge” ad opera dello stesso autore. Una serie composta da sei volumi per cui sto lavorando ad una recensione che dovrebbe uscire (relativamente) a breve.

A fine ottobre ho recuperato anche l’ultimo volume, per uscita, dell’euromanga “Ale&Cucca” di Elisabetta Cifone, una serie che seguo ormai da diversi anni arrivata al decimo numero. Diciamo che sebbene apprezzi molto la serie e adori i disegni molto dettagliati dell’autrice, secondo me la storia negli ultimi capitoli ha subito un certo rallentamento. Continuo comunque a seguirlo con piacere ma ho come l’impressione che si stia un pochino allungando il brodo.

Fonti immagini

4 risposte a "Letture di ottobre 2021"

  1. Austin Dove 2 novembre 2021 / 11:09

    Alice nel Paese delle Meraviglie” di Lewis Carroll. Non ci ho capito molto ma sono rimasto rapito dalla storia
    adoro

    io ho letto pochissimo: un ciak e ora sto leggendo Le fiabe dei fratelli grimm

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    • Piloswineseyes 3 novembre 2021 / 12:12

      infatti ha questo effetto strano: non capisci bene cosa stia succedendo ma sei incollato alle pagine.

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  2. Daniele Artioli 4 novembre 2021 / 16:52

    Alice nel Paese delle Meraviglie è una delle mie storie preferite di sempre! Ho comprato il libro in lingua originale quando sono stato a Londra, e letto in inglese è ancora più un’esperienza visto che gran parte del testo, come giustamente dicono tutti, è davvero intraducibile a meno di stravolgerne il significato.
    Di Riverdale ho visto il il primo episodio, perché me lo ha imposto un giorno mia sorella, e in realtà l’ho trovato divertentissimo: è un sacco trash, ma da guardare per demolirlo e farsi due risate è proprio l’ideale.

    Questo mese, spinto un po’ dai tuoi post e un po’ dal consiglio di mio fratello, che è il mio spacciatore di manga, ho iniziato il mio primo libro di Junji Ito, e sto leggendo Uzumaki: lo sto trovando disturbante da morire, ho letto solo i primi quattro capitoli, finora, e spegnendo la luce per dormire avevo tutti i nervi tesi al minimo rumore in casa!

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    • Piloswineseyes 5 novembre 2021 / 8:11

      Uzumaki è uno dei pochi che ancora mi manca, ma prima o poi ci metterò le mani sopra. Ito è strano: punta un casino sul disturbo visivo ma da inserisce elementi che sembrano strizzare l’occhio ai b-movie splatter.

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